Canto II Purgatorio, Introduzione della Chiavacci Leonardi
Il primo canto aveva narrato lo stupore dell’arrivo.
Il secondo canto vive come in una sospensione tra lo spirituale (l’angelo che traghetta le
anime) e il terreno (l’incontro con l’amico Casella).
Il canto segna il distacco (con l’intervento di Catone)
con i legami terreni, per lanciarsi verso l’ascesa
della purificazione.
Tra l’Inferno e il monte del Purgatorio, c’è una spiaggia
di consolazione
dalla stanchezza,
affidata alla musica e alla filosofia.
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Arrivo della barca dei salvati |
La bellezza di questa consolazione è però solo un
passaggio, non il fine del nostro pellegrinare.
Il canto si apre con una lunga perifrasi astronomica per
indicare il tempo in cui avviene l’azione:
·
nel Purgatorio il sole sta sorgendo
·
a Gerusalemme sta tramontando e dal Gange spunta
la notte.
Perché dare così spazio a questo aspetto? Indica il
carattere relativo del tempo e dall'altra richiama, con il riferimento a
Gerusalemme, l’evento storico che ha diviso a metà i tempi e ha salvato l’uomo.
I due poeti sono spersi
sulla spiaggia, incerti sul cammino.
Primo avvenimento, l’arrivo della nave con l’angelo e i
salvati.
Angelo descritto
con qualità uniche e inaccessibili, infatti è descritto con negazioni.
Inevitabile è il paragone con l’Ulisse infernale e il suo
viaggio: due navi con stesso tragitto,
ma esito differente!
Anime presentate mentre cantano inno di liberazione degli
Ebrei dall'Egitto: si richiama tema della libertà (libertà va cercando…).
Evento successivo è l’incontro con Casella, amico di Dante. Incontro è narrato con
suprema delicatezza: grande legame affettivo.
Casella porta con sé quel mondo felice che era stato per
Dante quello della poesia e degli studi. Catella canta un una canzone dantesca
(Amor che ne la mente mi ragiona).
Filosofia vista come somma consolazione umana: è vista
però nel suo limite, Dante la definisce picciol
fallo.
Anche la cosa più bella terrena non può essere vista come
fine dell’uomo: non ci si può fermare, indugiare.
Per questo Catone li richiama! Li sprona ad andare oltre
se stessi, verso la vera meta.